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Ortodonzia



 

L’Ortodonzia, detta anche Ortognatodonzia, è una specializzazione dell’Odontoiatria.

 

 

Di cosa si occupa l’Ortodonzia?

 

 L’ortodonzia si occupa sostanzialmente di rimettere ordine nella bocca: allineare i denti storti e posizionarli correttamente rispetto all’osso su cui sono inseriti, ma anche aiutare lo sviluppo e la crescita corretta delle ossa della bocca (mandibola e ) in modo che la bocca chiuda correttamente. Ormai da diversi anni la ricerca tecnologica ci fornisce strumenti terapeutici di elevatissima qualità funzionale ed estetica: qualsiasi tipo di problematica occlusale può essere affrontata e risolta con apparecchiature ortodontiche e funzionali e con l’ausilio dell’ancoraggio scheletrico ortodontico. Come per il bambino, la massima attenzione ed innovazione è posta anche nella cura delle malocclusioni dell’adulto.

 

 

L’Ortodontista oggi è chiamato a risolvere le più disparate malfunzioni occlusali: dai casi di grave affollamento con mal posizione degli elementi dentari, a casi di asimmetrie dento-scheletriche a casi di parziali edentulie di alcuni settori. In tutte queste evenienze viene prediletto l’approccio multidisciplinare, ovvero la consulta con i diversi Specialisti che saranno chiamati a risolvere le differenti problematiche estetiche e funzionali del paziente (conservativa, protesi, chirurgia, parodontologia). Riteniamo che quest’approccio permetta una cura a 360° di ogni problema del paziente facendo della “comunicazione interdisciplinare” un mezzo terapeutico fondamentale. Importantissimo è l’esame obiettivo del paziente, l’analisi della sua funzione masticatoria e della sua dinamica occlusale; lo studio degli esami radiografici, delle foto del viso ed intraorali, la riproduzione virtuale della dentatura con tecniche digitali, permette una corretta ed approfondita diagnosi e quindi una decisione terapeutica personalizzata.

 

 

Chi è l’Ortodontista?

 

L’ortodontista è il dentista o il medico-dentista che si occupa di ortodonzia.

Per la legge italiana chiunque sia laureato ed iscritto all’Albo degli Odontoiatri è abilitato ad esercitare l’ortodonzia, nello stesso modo in cui chiunque sia laureato in Medicina ed iscritto all’Albo dei Medici può esercitare come cardiologo o come ginecologo. Il possesso di una specializzazione non è quindi indispensabile. E’ bene sapere però che un corso di Specializzazione post-lauream esiste per l’Ortodonzia. Mentre nel caso della cardiologia o della ginecologia il paziente è consapevole della differenza tra uno specialista e un medico generico, sottolineiamo l’importanza che il paziente conosca anche la differenza tra un dentista generico ed un dentista Specialista in Ortodonzia. In questo modo i criteri di scelta dei professionisti da cui farsi curare potranno essere consapevoli ed omogenee.

 

 

 Perché è importante che la bocca chiuda correttamente?

 

Una bocca che chiude correttamente svolgerà meglio le funzioni che le competono: masticazione, , fonazione (parlare), per ricordare le più importanti. Quando queste funzioni non vengono svolte correttamente a causa di una chiusura errata, siamo in un ambito patologico che si chiama malocclusione. Possiamo dire che l’ortodonzia è quella disciplina medica che cura le malocclusioni.

 

 

Anche i denti storti sono una patologia?

 

 

Certamente i denti storti, oltre a rappresentare un fattore estetico, interferiscono con la corretta occlusione della bocca e succede spesso che creino una malocclusione. Peraltro, nella maggior parte dei casi i denti storti rappresentano una difficoltà aggiuntiva alla corretta igiene orale, perché è più difficile pulire denti sovrapposti, inclinati, ruotati, rispetto a denti ben allineati.

 

 

Perché si devono raddrizzare i denti storti?

 

Raddrizzare i denti diventa fondamentale soprattutto per la correzione della malocclusione presente. Ma la richiesta di raddrizzare i denti solitamente dipende da un desiderio dei pazienti di avere un aspetto estetico migliore: un bel sorriso ed un gradevole aspetto delle labbra o del profilo sono in grado di migliorare la percezione di sé, aumentare l’autostima e facilitare la vita di relazione. Un bel sorriso predispone favorevolmente i nostri interlocutori e per questo motivo comporta alcuni vantaggi per chi lo possiede.

 

 

A quanti anni si può fare ortodonzia?

 

 

Un trattamento ortodontico può essere condotto a qualsiasi età. L’unica vera differenza tra i bambini e gli adulti è che i primi hanno ancora margini di crescita e i secondi no. La crescita residua di un bambino rende il trattamento ortodontico più favorevole perché è ancora possibile orientare la direzione di sviluppo delle ossa in modo utile ed è anche possibile riequilibrare l’ambiente neuromuscolare in cui i denti sono deputati a lavorare. Mentre un adulto che presenta una posizione dell’osso non corretta e quindi una malocclusione di natura scheletrica, essendo la crescita terminata, avrà meno chance di cura rispetto ad un bambino. Rimane il fatto che, se consideriamo solamente i denti storti, questi possono essere raddrizzati con percentuali di successo simili tra bambino, adolescente ed adulto.

 

 

Quanto tempo dura un trattamento ortodontico?

 

 La durata della terapia ortodontica è molto variabile da un paziente all’altro. E’ bene sapere che non esistono al mondo due malocclusioni identiche. Questo significa che ogni caso ortodontico è unico e su quel caso specifico l’ortodontista applica il proprio bagaglio di conoscenze per correggerlo nel minor tempo possibile. Significa anche che neppure l’ortodontista può calcolare in maniera precisa, quanto tempo servirà per concludere un trattamento. Si deve anche tenere conto che ci sono molte variabili di contesto in grado di condizionare la durata del trattamento ortodontico, oltre all’età del paziente: il suo grado di collaborazione, la presenza di altre malattie del cavo orale o sistemiche, la risposta dei tessuti alle forze applicate, il livello di igiene orale, ecc.

 

 

L’ortodonzia provoca dolore?

 

 

Il trattamento ortodontico oggi non provoca più dolore al paziente come succedeva alcuni decenni fa. Questo dipende principalmente dal fatto che le tecniche ortodontiche e, in particolare, i materiali utilizzati per gli apparecchi sono molto migliorati rispetto al passato. Oggi tutti gli ortodontisti esperti tendono ad utilizzare forze molto leggere e costanti nel tempo per ottenere il massimo spostamento dei denti con il minore fastidio. Possiamo dire che il disturbo più comunemente provato dai pazienti ortodontici è rappresentato da una sensazione di pressione costante su uno o più denti contemporaneamente. Altri disagi sono invece generati dalla presenza, all’interno della bocca, di quel corpo estraneo chiamato comunemente apparecchio. A seconda della tipologia di apparecchio, della sua posizione in bocca e del suo ingombro complessivo, il fastidio provato dal paziente è più o meno sopportabile.Oggi tutti gli ortodontisti esperti tendono ad utilizzare forze molto leggere e costanti nel tempo per ottenere il massimo spostamento dei denti con il minore fastidio. Possiamo dire che il disturbo più comunemente provato dai pazienti ortodontici è rappresentato da una sensazione di pressione costante su uno o più denti contemporaneamente. Altri disagi sono invece generati dalla presenza, all’interno della bocca, di quel corpo estraneo chiamato comunemente apparecchio. A seconda della tipologia di apparecchio, della sua posizione in bocca e del suo ingombro complessivo, il fastidio provato dal paziente è più o meno sopportabile.

 

 

Quanto è importante la scelta di un apparecchio rispetto ad un altro?

 

 

 Esistono moltissime tipologie di apparecchio: alcuni si assomigliano molto tra di loro, mentre altri sono completamente diversi. Ma la scelta del tipo di apparecchio da utilizzare è un elemento secondario tra le scelte del paziente o quelle dell’ortodontista. La cosa veramente importante è che la diagnosi sia corretta e che sia correttamente impostata la strategia di trattamento. Quale sia poi lo strumento utilizzato per correggere la malocclusione e quindi eseguire la strategia pianificata è molto meno importante. L’apparecchio è quindi solo uno strumento. I pazienti hanno le loro preferenze e gli ortodontisti anche. Una mediazione che accontenti entrambi è facile da trovare vista l’estrema varietà di soluzioni possibili.

 

 

Ma come si fa una diagnosi corretta e come si pianifica una corretta strategia di trattamento?

 

Questa è la fase più importante dell’. Possiamo dire chela differenza tra un bravo ortodontista e tutti gli altri la si vede prima che l’apparecchio venga applicato al paziente.

 

 

In certi casi possiamo anche dire che una volta che la diagnosi ed il piano di trattamento sono stati effettuati correttamente la cura può essere anche eseguita da un ortodontista poco esperto perché a quel punto le possibilità di errore e di insuccesso si riducono drasticamente.

 

 

Per questo motivo un paziente non dovrebbe mai pretendere una risposta immediata dall’ortodontista dopo la prima visita e per lo stesso motivo l’ortodontista non dovrebbe mai descrivere una soluzione terapeutica al paziente prima di essersi preso il tempo di studiare attentamente i documenti clinici completi: radiografie, modelli e fotografie del paziente.

 

 

 

Dott. ALESSANDRO VERDINO